And here it is! “How Long”‘s backstage video: have a look!
Here we are: Bomber’s “How Long” videoclip is online!
Shot by Marco Rosson; make up by Eleonorita Acquaviva; editing by Elena Dalmasso
Ha preso il via la scorsa settimana il workshop “Documentare. Raccontare la realtà: i linguaggi del documentario”, a cura del regista Piergiorgio Gay. Il laboratorio approfondirà i linguaggi del cinema documentario attraverso la realizzazione di un breve video sulla moda (il workshop è realizzato in collaborazione con il gruppo AEFFE). Il tema scelto dal nostro gruppo di lavoro è la moda in teatro e in particolare il costume nell’opera lirica. Seguiremo il percorso creativo di Nello Marchesano, giovane designer che ha progettato i costumi per la messa in scena del Falstaff di Verdi realizzata dall’associazione Masca in Langa e dalla Compagnia Lirica di Milano.
Si è chiuso il workshop “Fare Falstaff. Design e scenografia per un’opera lirica” – di Masca in Langa in collaborazione con Politecnico di Milano – che ho seguito in qualità di assistente alla didattica per la parte di scenografia.
Ringrazio i ragazzi di Masca in Langa, in particolare Paola Geninatti, e poi Alessando Bares, Luca Guerrini, Paolo Padova, Francesca Telli e – ovviamente – tutti gli studenti, per le splendide giornate di progettazione, idee, colla, ritagli e musica trascorse insieme.
La scorsa settimana ho nuovamente collaborato con la Umberto Piedi alla realizzazione delle scenografie per il musical ispirato al personaggio Ben10, protagonista di una serie televisiva statunitense di cartoni animati. La storia è incentrata sul protagonista Ben Tennyson, un ragazzo di 10 anni dotato del potere di trasformarsi in dieci differenti alieni (da cui il titolo della serie) grazie al ritrovamento di un manufatto extraterrestre. Alla Umberto Piedi sono stati realizzati alcuni elementi scenici tra cui il Cronologger, per viaggiare nel tempo, e il bus del nonno.
En passant, finalmente, sta diventando più di un sogno. L’idea di fare uno spettacolo da questo meraviglioso testo di Raymond Queneau sta lentamente prendendo forma. Iniziamo a vedere se il progetto piace…
Si tratta di un testo ambientato in metropolitana, che parla di attesa, tempo, visione e sogno. Il tempo dell’attesa di configura come finestra per abbandonarsi al sogno, all’uscita dalla realtà troppo spesso grigia e priva di interesse.
Un testo ricco, giocoso, a tratti assurdo, che vede protagonisti, nel primo atto, una mendicante, un passante e una coppia. Il secondo atto è simmetrico, speculare. I ruoli si invertono ma ciò che accade è analogo. Un viaggio in ciò che si può (o si deve) desiderare, per non affondare.